Il viaggiare è fatale ai pregiudizi, ai bigottismi e alle menti ristrette.
[Mark Twain]

2014/06/25

Somatizzo, sempre e comunque

A inizio anno iniziai ad accusare un certo malessere allo stomaco, una sorta di spasmi/tremori all'altezza dello sterno accompagnati da brevi mancamenti e piccole fitte, seguiti da forti bruciori che mi colpivano non solo durante il giorno ma anche durante la notte, al punto da farmi svegliare di soprassalto dal dolore (e anche un po' dalla paura, lo ammetto).Tenni duro per quasi tre mesi. Cioè, non è che tenni duro. Diciamo che credevo si trattasse di semplice stress mio personale che, in qualche modo, non riuscivo a buttar fuori. A metà marzo però, dato che la situazione era sempre peggio, decisi finalmente di recarmi dal medico.
"È gastrite da stress. La curiamo con un medicinale apposito e del Maalox."
Gastrite? Io che ho sempre avuto uno stomaco d'acciaio, stavo soffrendo di gastrite? Mi sono sentita quasi offesa nell'io più profondo.
Comunque, nel giro di qualche giorno fortunatamente tornai in forma smagliante e a dormire notti serene.
Bene. A distanza di tre mesi, infilandoci dentro qualche delusione qua e là, la gastrite sembra essere ricomparsa. Ma questa volta di certo non aspetterò altri tre mesi per curarmi, anzi! Non ho perso tempo e ho già preso appuntamento con il medico per il prossimo venerdì.

Ecco. Non vi ho parlato della mia gastrite per avere un vostro parere medico a riguardo.
Ve ne ho parlato perché vorrei da voi qualche consiglio su come metabolizzare delusioni, nervosismo, ansie varie ed eventuali.
Perché il mio problema di fondo è che non sono capace di metabolizzare più nulla.
Somatizzo tutto. Somatizzo l'ansia e i dispiaceri con i brufoli, con i bruciori di stomaco, con l'insonnia.
Piango anche, parecchio. Piango quando sono da sola, a letto, in macchina mentre sono alla guida per andare a fare la spesa, mentre sono sotto la doccia. Le lacrime scendono in automatico, stanno diventando incontrollabili al punto che a volte ho il terrore di scoppiare a piangere in ufficio o in mezzo alla strada. Per ora, mi sto limitando ad avere gli occhi lucidi davanti al pc. Ma a volte ho paura di perdere il controllo e di mettermi a fare la classica fontanella con gli occhi proprio mentre sto facendo pausa con i colleghi che, molto probabilmente vedendomi in quello stato, mi scambierebbero per una pazza da internare.
Quindi, chiedo a voi: come si fa a metabolizzare, a fregarsene, a reagire di fronte a qualcosa che delude e fa soffrire?
Perché io sono un po' sul disperato andante e vorrei venirne fuori quanto prima.


20 commenti:

  1. Cara Francesca… ti capisco benissimo. Anche io somatizzo tutto fisicamente, soprattutto di pancia ed intestino (colloquio di lavoro? appuntamento? ansia? eccolo lì, lo squaraus, a farmi compagnia). Vorrei poterti dare la risposta che cerchi e di darla anche a me, ma purtroppo non ce l'ho. L'unica cosa che ti consiglio è di trovare una valvola di sfogo, qualcosa che ti faccia scaricare almeno fisicamente lo stress… fare sport di solito aiuta molto (anche se io sono pigrissima). Ma anche fare qualsiasi altra cosa che ti piaccia, cantare, suonare. Prendere a pugni un sacco da boxe (non scherzo).
    Un bacione, e tieni duro!

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    1. Eh lo so che lo sport aiuta..infatti io vado a correre praticamente tutti i giorni, ma non aiuta molto.. pensavo anche a corsi tipo yoga..ma non so..forse sono inutili pure quelli..

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  2. Mi unisco al club dei somatizzatori. Tutto mi colpisce la pancia, sempre. Ho imparato, però, a selezionare e a non permettere che tutto mi faccia male. Come? Non lo so. Credo, semplicemente, imposizione mentale per necessità di sopravvivenza. Mi son resa conto che non tutto deve avere la stessa importanza e che sono poche le cose che meritano le mie lacrime e la mia ansia.
    Ti abbraccio.

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    1. È vero, dovrei anch'io imparare a selezionare. Perché, il più delle volte, non ne vale la pena.
      Mi prendo comunque il tuo abbraccio :')

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  3. Io prendo tempo per me.
    La fase "apatia" sul letto, poi la distrazione con qualcosa di piacevole (telefilm, film, lettura, passeggiate).
    Evito, invece, di gettarmi nell'altruismo.

    Moz-

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    1. Sì ma nella fase "apatia" sul letto io vado in depressione all'istante perché è il momento di massima concentrazione dei pensieri negativi. ú_ù
      Evitare l'altruismo, invece, non sarebbe male come idea..anche se, con il carattere che mi ritrovo, mi risulta un po' difficile..

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  4. Io faccio come Moz. Mi prendo una pausa, tempo solo mio. A volte funziona, altre no. L'ansia è una bruttissima bestia contro cui combattere ed io, ahime, la conosco da tempo. Il bruciore di stomaco, per esempio, mi sta dando il tormento da una settimana :(

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    1. Eh, appunto: a volte funziona, a volte no.
      Brutta cosa l'ansia. Ne verremo mai fuori? :(

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  5. Il corpo reagisce agli stimoli che arrivano dall’inconscio. Se c’è la gastrite, più che domandarti come metabolizzare ansie e dispiaceri, dovresti chiederti qual è la problematica psicologica che la causa ed intervenire su quella.
    Quando ci sono problemi legati allo stomaco, dipende sempre da una situazione che non si riesce a “digerire”, che provoca rabbia, ansia, nervosimo. Tu sai qual è? Cosa puoi fare al riguardo? La puoi eliminare? E, se non puoi, riesci a trasformarla?
    I brufoli spesso rispondono ad una necessità di solitudine: il corpo li butta fuori perché inconsciamente cerca di rendersi “ripugnante”, affinché gli altri si allontanino spontaneamente. Trova dunque più tempo da dedicare a te stessa, lontana dalla folla, e non ti sentirai più soffocata.
    Accogli il pianto: può essere un bene. Significa che si è accumulato tanto dolore. Puoi farlo uscire piano piano. Esprimi, quando piangi, la determinazione a trasformare le lacrime in amore. Ne potrà scaturire una sensazione bellissima di pulizia e libertà

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    1. Uau. Hai dato una risposta perfetta, nello stesso tempo piena di domande perfette. Ad alcune ho la risposta ad altre ancora no, ma ci sto lavorando.
      Grazie mille per questo commento!

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    2. Figurati, se ne vuoi parlare scrivimi pure in privato. Sono abbastanza ferrata sull'argomento :)

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    3. Mi posso intromettere?... solo per dire .. @Chiara, risposta interessante.

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  6. Pancia, sempre. Ricordo ancora i crampi prima di un esame...

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  7. Piangere fa solamente bene..... piangere ad cazzum ancora di più.

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  8. Boh, siceramente non ho rispsote. Di mio son divenuto con il passar del tempo, molto asettico di conseguenza non è che metabolizzo, ma la maggior parte delle volte "l'evento" non mi mi arriva prioprio (e guarda che è un male non è mica un bene).

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  9. Io canto la canzone "Ci bastan poche briciole" ballando come l'orso Baloo :-)

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  10. Un modo è smettere di pensare ! agire agire agire !

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  11. ciao francesca che bello il tuo blog!
    per la somatizzazione io ho risolto con il training autogeno e roy martina...

    keep 'n touch

    un abbraccio
    luigi

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Ciao Francesca, come stai ora? Hai ancora le crisi di pianto? È successo pure a me, forse l'ambiente lavorativo favorisce...

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