Cento! Cento! Cento!

Non lo so, è che anche quando le cose sembrano finalmente andare per il verso giusto, immancabilmente mi viene quel brutto presentimento che mi dice che non andrà tutto così bene ancora per molto. Pazzesco.
Soprattutto ora, che siamo in Estate, un pò di ottimismo e spensieratezza non farebbe mica così male eh. Anzi, ci starebbe da dio in questa stagione, che poi è la mia stagione.
Eppure non ci riesco. E sì che non sono una persona che si rinchiude in se stessa, che se ne sta in casa ad autocommiserarsi, incapace di socializzare...tutt'altro! Sempre a sbrindolo (per la cronaca, domani me ne andrò in quel di Jesolo con un'amica, a spaparanzarmi al Sole parlando di cose/leggendo giornali decisamente poco intelligenti e me ne vanto), piena di amici/amiche perchè faccio amicizia con cani e porci senza il minimo sforzo, sportivamente attiva.
Sì insomma, non sono una piattola rammollita che non ha nulla di buono dalla vita.
Però quella ruota, quando capita che si metta a girare nel verso giusto (e ciò accade non di rado...ma ancora di  meno!), non riesce mai ad ispirarmi completa fiducia.
Perchè mi domando io!? Perchèèèè!?!?
E' frustrante sta cosa.
Mi sono anche riempita la chiavetta usb di canzoncine tamarre in stile papeetebeachcompilation, per darmi quella sferzata di stupidità in più, sperando di rincoglionirmi un pò e liberare la mente dai pensieri negativi ma...niente. Uff.

Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto.

Allora, io lo so che la pioggia ha una sua utilità, lo so che è essenziale per la vita del mondo vegetale e animale, pulisce il cielo dallo smog e da altre schifezze e poi, tempo fa, qualcuno disse

"Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto di lacrime".
Lo so, lo so, ne sono convinta. Per carità.
Però, ecco, credo che adesso abbia anche un pò rotto le palle!!!

Ci sono le piante che implorano pietà, ormai! Molte rane sono annegate (con la crisi, non tutte potevano permettersi i braccioli) e le mie tartarughe sono rientrate in letargo.
Inoltre io, che da un anno attendo l'Estate - il caldo torrido - il sole cocente - l'abbronzatura esagerata - l'abbuffata di anguria e gelati, sto per avere un esaurimento nervoso.
E poi il 17 sarà il mio compleanno. E per 24 anni l'ho festeggiato indossando giusto un paio di fazzoletti per coprire le parti intime e con la pelle tutta appiccicosa, per via dell'afa. E con una tintarella degna di nota.
Quest'anno non deve essere diverso.
Non ho intenzione di mettermi golfino e sciarpetta il 17 giugno perchè la temperatura raggiunge a malapena i 20°C.
E non ho intenzione di arrivare la sera del 17 giugno con la pelle color verde rame.

Trovo che il mondo stia andando a puttane.

In che anno siamo?

Ok ragazzi, dopodomani si parte. Direzione Londra.
E sono agitata. Come una capra.
Premetto che non sono mai stata a Londra. E questo contribuisce a rendermi ancora più ansiosa.
Però anche il fatto di prendere l'aereo mi agita. Non è la prima volta che lo prendo e no, non ho paura di volare.
Però cazzo! Sei lì, sospesa per aria, a migliaia di km da terra, e dal finestrino ti vedi quelle alette di pollo che ti sostengono, un pò ballerine anche (Ryanair rulez, ovviamente). Poi sbirci giù e ti becchi tutto minuscolo, le casette microscopiche, i laghi come gocce d'acqua, il mare. Una nuvoletta che affianca l'aereo e fa il terzo dito. E lì, di solito, penso "Oh, cazzo."
E poi quelle terribili orecchie tappate: odio profondo per loro.

Patè-ma.

Uff.
Niente. Oggi non ce la fò.
Poi ho visto un pezzo del Royal Wedding...e lì, mi è partita la mente e il cuore.
E ho capito che, se vado avanti così, non ci sarà mai un posto nella mia vita per il matrimonio.
Ho capito che funziona l'essere selettivi, ma fino ad un certo punto. Esiste un limite anche alla selezione. Il bisogna sapersi accontentare forse non è proprio così stupido come sembra (e come ho sempre pensato).
Cioè alla fine...chi sono io per permettermi di essere così selettiva? Chi sono gli altri per essere scartati dalla mia selettività??
Forse ci vorrebbe un pizzico di umiltà in più. Ecco. Umiltà. Parola chiave.
Va bene essere pretenziosi, esigenti. E' chiaro che il barbone sotto il primo ponte che trovo, non lo raccatto su. Però essere troppo così, non va bene. N-o-n v-a b-e-n-e.
Ci vuole una via di mezzo. A metà strada tra la cernita esagerata e l'accontentarsi un pochino di più.
Alla fine un uomo è come un paio di jeans: quando ti sta bene addosso,  non serve che ci sia per forza la marca. Lo indosserai tutti i giorni, finchè strappo non vi separi.

                

Io non posso entrare.

Me ne sto in piedi, in disparte. Perchè non posso sedermi. Non c'è posto per me.
C'è una sedia vuota, proprio lì. Ma non è libera per me. E' per un'altra persona. Un'altra persona che però preferisce starsene in piedi, almeno per il momento.
E preferisce starsene in piede nonostante ci sia qualcuno che la prega di sedersi, dicendole che la sedia è comoda e dovrebbe assolutamente provarla. Cercando di convincerla che seduti su quella sedia è meglio che starsene in piedi.
E io rimango lì, in disparte, con la classica faccia da cane bastonato, sperando di impietosire quel qualcuno.
(Ah! Beatà dignità!)
Bè, in effetti, mi sono un pochino autoinvitata. Lo ammetto.
Diciamo che passavo di lì (forse non per caso), la porta era socchiusa, così ho deciso di entrare.
Forse, se avessi trovato un'insegna sulla porta con disegnata la mia faccia con una bella X rossa sopra e sotto una scritta del tipo "Io non posso entrare", avrei tirato dritto. O forse no.
Il punto è che, forse, starmene lì in disparte non mi disturba poi così tanto...almeno per il momento.

Paginetta pulita pulita!

Non che io non sia più una teenager, eh. Sia chiaro.
Però, nonostante dentro di me (soprav)viva ancora un'anima molto bimbaminchia, fuori sono costretta a mostrare una personalità più adulta (anche se, non sempre, mi riesce bene).
E così non mi posso più permettere di manifestare un'emozione fortissima quando compro un quaderno nuovo. Anche perchè, non uso più i quaderni. Che cosa triste.
Quello sì che era un piacere. Mi spaccava proprio il momento dell'acquisto in sè, quando entravo in cartoleria. Mi fiondavo davanti allo scaffale dei quaderni e lì avveniva la paralisi.
Cioè, mi si apriva una sorta di porta spazio temporale. Una cosa pazzesca. Miliooooni di quaderni diversi, tra i quali sceglierne soltanto uno. Uno solo il vincitore. Un'impresa mica da scherzi eh.
Prima cosa scartavo i quaderni a righe. Mai piaciuti. Restava sempre troppo spazio vuoto tra una riga e l'altra e poi, le righe mi disturbano.
Successivamente scartavo i quaderni a quadrettoni. Ma che roba è il quaderno a quadrettoni da 1cm??

Wanna be a Cosmic girl

Ebbene sì. Finalmente anch'io sono andata ad un concerto.
E non si è trattato di un concerto qualsiasi, di una qualche band emergente e/o sconosciuta (senza nulla togliere alle band emergenti e/o sconosciute), bensì il concerto dei Jamiroquai.
Ragazzi: fantastico.
Ammetto di essere partita un pò prevenuta (come accade per tutte novità, ovviamente). Perchè l'idea di essere in mezzo a tutta quella gente, di dover ascoltare lo stesso artista per due ore...nààà! Non mi ha mai convinta. Però questo giro mi son detta "Dai Francesca che ce la puoi fare anche tu."
E allora ho preso coraggio (come se per andare ad un concerto servisse coraggio) e ho deciso di andarci.
E allora uno (che non ha un cazzo di meglio da fare) si chiede: perchè hai deciso di andare a vedere proprio i Jamiroquai? Perchè sono strani. Perchè lui è strano. Perchè la loro musica è strana. Sono forti, originali.
Vi prego, non posso ascoltare per due ore di fila gente come i Negramaro, Jovanotti, i Modà, l'Amoroso. No. Loro no. Non ce la potrei mica fare. (Mamma mia, mi sto già immaginando un duetto Negramaro-Amoroso. E ne sta uscendo una cosa inquietante. =/ )
Invece i Jamiroquai sono diversi.