Il viaggiare è fatale ai pregiudizi, ai bigottismi e alle menti ristrette.
[Mark Twain]

2012/05/11

Fatemi scendere!

Stamattina, in treno, ho assistito ad una scena quasi inquietante.
Me ne stavo seduta, tranquilla e beata, su un sedile di un gruppo da quattro, posto finestrino. Ed ero da sola.

Alla stazione di Brescia salgono un uomo sulla cinquantina (che dall'accento, direi fosse stato bresciano) e due donne di colore con un bimbo (troppo carino! I bambini di colore poi hanno sempre due occhioni da cerbiatto pazzeschi). 
Il bresciano decide di sedersi nel gruppo di sedili dov'ero seduta io, ma di fronte a me e posto corridoio.
Subito dopo, lo raggiungono le due donne di colore con bambino e lui fa "Sedetevi pure qui" e indica i restanti due posti dell'ormai mio complessino di quattro sedili.
Il treno riprende la sua corsa, le due donne di colore cominciano a parlare tra di loro nella loro lingua, il piccolo in braccio alla propria mamma un pò assonnato. Tutto fila liscio.
Ad un certo punto, il bresciano decide di iniziare a fare conoscenza con le due donne.
Ma non si conoscevano già? Le ha fatte pure accomodare vicino a lui...
(Per comodità, chiamerò il bresciano B e le due donne D1 e D2)
B: Bè, di chi è questo bel bambino?
D2: E' mio figlio.
B: Ah, è tuo figlio. E quanti anni ha?
D2: Due e mezzo.
B: Beeello che sei! - con carezzina sulla testolina del piccolo malcapitato (Faccio notare che il bambino lo guardava con occhi sconvolti. E io pure.)

Un quarto d'ora dopo...
B (guardando D1, che stava seduta proprio accanto a me): Bè e tu invece, come ti chiami?
No ma dico..ma un piattino di cazzi tuoi, no eh?
D1 (fin troppo educata): Kiza - boh ragazzi. Io non lo so se era proprio questo il suo vero nome, ma un pò suonava così. -.-'
B: Sei proprio una bella donna, sai? - con pacchettina di lui alle ginocchia di lei.
@_@ No, vi giuro. Io ero sconvolta. Ma, nello stesso tempo, dovevo restare impassibile al tutto e continuare a fare la finta assorta guardando fuori dal finestrino.
D1 sorride e ringrazia.
...che io al suo posto gli avrei dato una botta su quella sua pancia cicciona che non se la sarebbe scordata più! Altro che ringraziarlo. Sto marpione...
Le due amiche continuano a parlare, sempre nella loro lingua, ma il bresciano non demorde.
B: Bè, Kiza, vivi a Brescia?
D1: No, a Catania. Sicilia.
B: Aaaaah. A Catania! E cosa ci fai qui a Brescia?
D1: Torno a Catania dopodomani.
No ma vecchia...ma te stai ancora qui a rispondergli? Questo che cazzo vuole?? Ma chi èèèèè!?!?
B: E cosa vai a fare lì? Per lavoro?
D1: Sì. Per lavoro.
B: E che lavoro fai?
E daje...
D1: Gioielli. Bigiotteria. In frabbrica.
B: Aaaah. Gioielli. Oro?
D1: No oro. Bigiotteria.
Poi, per fingersi disinteressato, si rivolge anche all'amica.
B: E tu, invece? Vivi a Brescia?
D2: Sì. Io sì.

Un quarto d'ora dopo, interrompendo pure la conversazione tra le due amiche...
B: E sei sposata?
D1: Sì.
B: E lui dove sta? A Catania?
D1: Sì sì. Lui è a Catania.
B: E che andate a fare ora a Milano?
No ma ohu! Ma che problemi hai cazzo?!? L'ho pure guardato male ad un certo punto perchè non ce la facevo più.
D1(sempre educatamente): A Milano. Sì. Milano.
Vabbè, non capivano sempre tutto.
B: Complimenti, comunque. Sei proprio bella. (e di nuovo la pacchettina alle ginocchia di lei)
Io avevo i brividi. Giuro.

E poi, se un uomo che non conosco, prova solo a sfiorarmi (non dico toccarmi, ma sfiorarmi), io lo ammazzo.
Cioè, almeno un paio di chiacchierate prima (preciso: volute da entrambi) ci devono essere state per arrivare allo step del contatto fisico.
Sono scesa dal treno mezza svarionata, che mi sentivo la testa pesantissima e lo stomaco sotto sopra.

7 commenti:

  1. Dai, pensa se sul treno avessero incontrato Borghezio.
    ;)

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  2. Vedi perchè odio i mezzi pubblici....

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  3. che schiaffi. non li sopporto proprio quelli così. e sono in tanti purtroppo.

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  4. sono sicura che con due italiane non si sarebbe mai permesso...un'altra faccia del razzismo :(

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