Il viaggiare è fatale ai pregiudizi, ai bigottismi e alle menti ristrette.
[Mark Twain]

2011/04/26

Io non posso entrare.

Me ne sto in piedi, in disparte. Perchè non posso sedermi. Non c'è posto per me.
C'è una sedia vuota, proprio lì. Ma non è libera per me. E' per un'altra persona. Un'altra persona che però preferisce starsene in piedi, almeno per il momento.
E preferisce starsene in piede nonostante ci sia qualcuno che la prega di sedersi, dicendole che la sedia è comoda e dovrebbe assolutamente provarla. Cercando di convincerla che seduti su quella sedia è meglio che starsene in piedi.
E io rimango lì, in disparte, con la classica faccia da cane bastonato, sperando di impietosire quel qualcuno.
(Ah! Beatà dignità!)
Bè, in effetti, mi sono un pochino autoinvitata. Lo ammetto.
Diciamo che passavo di lì (forse non per caso), la porta era socchiusa, così ho deciso di entrare.
Forse, se avessi trovato un'insegna sulla porta con disegnata la mia faccia con una bella X rossa sopra e sotto una scritta del tipo "Io non posso entrare", avrei tirato dritto. O forse no.
Il punto è che, forse, starmene lì in disparte non mi disturba poi così tanto...almeno per il momento.

3 commenti:

  1. Non so a cosa tu ti riferisca ma anch'io ho provato quella sensazione...

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  2. No, la vita della panchina non fa per me ! Io sono quel che sono, e se non vado bene agli altri non so che farci ... Se cambio, cambio per me stesso e perchè sono io a volerlo o deciderlo.. Quindi, se quella sedia non è per me, non ho motivo di restare.. c'e ne saranno altre altrove e probabilmente più comode (visto che lì non sono benvoluto probabilmente sarebbe pure una sedia scomoda, come un vestito su misura fatto per altri e indossato da me.. bello finchè vuoi, ma non è per me)

    Devil

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  3. Anche io sono una persona che a volte si trova bene a stare in disparte.
    C'è un premio per te sul mio blog.
    Bacio

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