Sii più saggio degli altri, se puoi. Ma non glielo dire.

Sono in periodo di saggi.
Ma non miei. Saggi delle mie amiche. Saggi di danza, di canto, di violino.

Sono circondata da un sacco di amiche (e amici) che hanno almeno una passione - chiamiamola pure dote - artistica.
C'è chi sa cantare. C'è chi sa ballare. C'è chi sa suonare. C'è addirittura, chi sa fare tutte e tre le cose.
E io? Io non devo fare nessun saggio in questo periodo. E il motivo è solo uno: io non so fare niente.
Ma niente eh. Zero proprio.
Tempo fa (mooolto tempo fa) avevo intrapreso la via della pittura.
(E nella stanza, all'improvviso, riecheggiò un "Oooooooh!")
Sì, in sostanza disegnavo una marea di scarabocchi. Senza senso.
Mi ero presa male con Giovanni Muciaccia e il suo Art Attack, la Domenica mattina (giuro che ora ho smesso di guardarlo). Ritaglia, incolla, colora. Sembrava sempre tutto così facile e veloce. Uff.
E così, ogni giorno mi ritrovavo a gironzolare nel reparto "cartoleria e ufficio" del supermercato.
Prendevo blocchi di fogli da disegno, bianchi e colorati. Riempivo il carrello di pennarelli, matite, colori a tempera, pennelli e pennellini.
Poi arrivavo a casa (al verde, dopo tutto quello che mi ero comprata prima al supermercato), preparavo il kit del pittore sulla tavola della cucina (kit che consisteva di: mezzo bicchiere d'acqua, matita, gomma, pennelli, tempere, scottex - ci credevo a stecca), prendevo un foglio, ci disegnavo sopra una schifezza e la coloravo.
A lavoro terminato, strappavo il foglio e lo gettavo nel cestino. Disgustata, affranta, disperata.
Con la mia mamma che mi guardava scuotendo la testa, con gli occhi pieni di compassione, come per dire "Figliuola cara, quando capirai che la devi smettere con 'ste puttanate...sarà decisamente troppo tardi".
Vabbè, poi l'ho capita eh. Con la pittura c'avevo poco a che fare.
Così ho abbandonato tutto. Picasso rulez, ma non a casa mia.
E, tuttora, ho la scrivania della mia camera ancora piena di fogli e colori inutilizzati.
L'unica cosa che so fare è lo shopping. E, forse, non sono in grado di fare neppure questo.
Saper far bene lo shopping significa saper acquistare pochi capi, mirati e azzeccati, di tendenza, in grado di essere di moda oggi, domani e anche l'anno prossimo.
Io, invece, compro sempre tanta roba. Merda compresa. Che già dopo un mese, per una sorta di repulsione psicologica, non riesco più a mettere. O che addirittura, non metto MAI.
Che palle. Non so fare nemmeno lo shopping, capite?
È terribile, cazzo.
Ecco, a dir la verità, una cosa che so fare bene c'è: so sparare le cazzate.
Ma non so. Cioè, si può considerare questa una dote artistica?



Questa è una delle canzoni che ha cantato (tra l'altro, divinamente) la mia amica, ieri sera al suo saggio di musica.
E intanto io, so sparare le cazzate.