Ventotto

Prima che veniate a saperlo dai giornali o dalla televisione, ve lo dico io: oggi compio gli anni.
Ventotto.
Mi sono tolta da Facebook una quindicina di giorni fa, eliminando definitivamente il mio account, e oggi noto divertita chi veniva a conoscenza del mio compleanno grazie al social network e chi, invece, lo ricordava da sé.
Vi dirò, ricevere gli auguri di compleanno mi fa piacere fino a un certo punto.
A volte li sento un po' forzati. Ma, soprattutto, mi ritrovo a dover rispondere a tutti allo stesso modo, solitamente con un "Grazie mille!".
Perché, in effetti, non ci sono molti altri modi di ringraziare chi ti augura un buon compleanno.
Poi, quando leggo cose del tipo "festeggia questo giorno nel migliore dei modi!" mentre mi sto preparando per andare in ufficio, mi cadono un po' le braccia diciamo.

Non sono riuscita a scrivere un post divertente nemmeno nel giorno del mio compleanno.
Che poi, ho caldo e mi tolgo il golfino ma in maniche corte fa freddo e allora sbuffo e mi rimetto il golfino.
E i capelli mi stanno di merda. Giuro, quando scrivo di merda intendo proprio di merda!
E mi sento gli occhi gonfi come se due pugni me li stessero schiacciando.
E fuori è nuvoloso.
Ma dico io, può essere un buon compleanno senza il sole, in ufficio, con i capelli che stanno di merda e gli occhi gonfi?
Credo proprio di no.
Sarei dovuta rimanere a letto questa mattina. Fingermi malata e starmene sotto il lenzuolo fino a mezzogiorno e mezzo. Alzarmi solo per pranzare, fare un cenno veloce con la mano a mia madre a indicarle che è tutto ok ma che è meglio non dire nulla e poi tornare a letto.
Invece, ho voluto fare l'intrepida anche oggi. Ho deciso di affrontare anche questa giornata, dall'inizio alla fine, spavalda e sfrontata.
Devo smetterla di credermi una supereroina. O forse, lo sono davvero?